Per ogni azienda che sceglie una strategia di comunicazione, oggigiorno ci sono numerosi strumenti che danno l’opportunità di farsi conoscere in molti modi diversi: dai più classici, come i comunicati stampa o gli spot corporate in tv, ai più moderni come il social media marketing, il content marketing, il native advertising, o il branded content

La nostra esperienza ci dice che sempre meno brand sanno scegliere in modo opportuno, per mille motivi diversi (budget, mezzi, debole identità di marca, ecc…) ma spesso ciò che penalizza le iniziative di comunicazione non sono tanto i risultati tangibili, ma tutti quegli aspetti più profondi della strategia di comunicazione, ovvero generare valore per il consumatore e restare a lungo nella sua memoria.

Vediamo insieme perché certi contenuti sono più efficaci di altri.

 

Native advertising, content marketing e Branded content: a te la scelta

“Quanto deve essere presente il mio brand all’interno dei miei contenuti?” Ecco una domanda che ogni marca dovrebbe sempre porsi quando sta per pianificare la realizzazione di contenuti a scopo di marketing, ma ce n’è anche un’altra, di domanda importante. 

La seconda, più tecnica, dovrebbe essere la seguente: “Qual è il miglior modello di distribuzione da adottare?” Per rispondere a queste domande, bisogna prima conoscere le differenze tra i diversi contenuti, e poi capire cos’è più adatto alla propria strategia di comunicazione.

Ad esempio, per una piccola e media impresa che si occupa di enogastronomia, un’iniziativa efficace può essere quella del native advertising, o chiamato anche “pubbliredazionale”: una forma di pubblicità che prende l’aspetto di un prodotto editoriale o un articolo giornalistico, che si adatta alla forma, alla funzione e alla qualità dei contenuti presenti sul media individuato per la pubblicazione. 

Dall’altro lato del ponte c’è il content marketing, che crea e distribuisce contenuti di valore in grado di attrarre l’interesse di un pubblico stimolandolo alla conversione, portandolo ad un acquisto o ad un’azione che generi un introito. Il tutto sfruttando sui media di proprietà del brand.

In mezzo troviamo il branded content. Ma che cos’è?

 

Cos’è il branded content?

Il branded content è un contenuto che è realizzato o supportato da un brand che intende divulgare i suoi valori e che ha come obiettivo generare engagement attraverso l’intrattenimento, l’informazione o l’educazione. Si pone a metà strada tra un modello di distribuzione dei contenuti che fa affidamento su media di terze parti, e un’altro pensato per essere distribuito esclusivamente sui canali ufficiali o sui media di proprietà del brand.

Il branded content ha quindi una versatilità notevole, può comunicare i valori del tuo brand senza sembrare un advertising classico e invasivo, ed è capace di veicolare messaggi autorevoli con l’obiettivo di creare consapevolezza e fidelizzazione del pubblico verso il brand.

Un grande esempio di strategia di comunicazione basata sul Branded Content? Nel 2019, per pubblicizzare Apple Tv+, invece di fare l’ennesimo comunicato stampa per presentare il nuovo servizio streaming, Apple ha creato i propri contenuti, come ad esempio la serie The Morning Show con Jennifer Aniston e Reese Wheaterspoon. 

Uno show dalla qualità talmente buona che, nonostante le menzioni dei prodotti Apple durante le puntate, la serie è arrivata a vincere gli Emmy Awards. Con questa operazione, Apple ha sfruttato il successo di The Morning Show tra il pubblico, e ha aumentato gli abbonamenti attraverso il passaparola.

Ma per una piccola e media impresa, perché è più efficace del content marketing?

 

Dal content al infotainment

Il branded content, per sua natura, è preferibile al content marketing quando un brand vuole farsi ancora conoscere, perché prevede la possibilità di bilanciare efficacemente la sua presenza all’interno dei contenuti proposti. Infatti se il content marketing preferisce una presenza massiccia del brand che potremmo chiamare “brand-as-content”, in cui il contenuto è una estensione del prodotto o del brand, nel branded content il brand viene lasciato appena intuire, che possiamo chiamare “content-as-brand”, in cui il contenuto viene separato dal prodotto o dal brand e lasciato apprezzare per il suo esclusivo valore intrinseco.

I branded content, ad un livello di più profondo sono in grado di diffondere know-how, anche semplicemente fornendo aggiornamenti dal settore e dall’azienda, e intrattenere e informare allo stesso tempo: si passa così dal content all’infotainment (information + entertainment).

Un valido esempio di branded infotainment è il magazine aziendale online: un giornale in formato digitale, da sfogliare su una piattaforma o sui canali ufficiali, che ogni impresa può utilizzare per trasmettere i propri valori al di fuori delle mura aziendali, creare brand awareness, e allo stesso tempo diffondere informazione e consapevolezza in modo agevole.

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